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OTTOBRE 2013

Prof.ssa Ewa J. Karwacka, Prof. Ing. Roberto G. Pierini

Le origini della formazione della figura dell’ingegnere a Pisa risalgono a più di un secolo e mezzo fa: a seguito della riforma universitaria del 1841, venne difatti formata una scuola di studi di ingegneria - unendo la cattedra di fisica tecnologica con quella di idraulica, di geometria grafica e di architettura civile - la quale dal 1850 permise all’Università di rilasciare lauree di Ingegnere civile e architetto. Nel 1875 presso la stessa Università esisteva già il primo anno di corso di Applicazione per gli Ingegneri. Con la legge del 22 giugno 1913 fu approvata l’istituzione della Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri di Pisa e fu  firmata la convenzione per il mantenimento, l’assetto edilizio e la sistemazione dei locali relativi.
La Scuola, allora prima e unica in Toscana, disciplinata dal Regio decreto del 6 settembre 1913 che normava il corso triennale di Applicazione,  era autorizzata a conferire i diplomi di Ingegnere civile e di Architetto.


Ulisse Dini, illustre scienziato e Senatore del Regno che tenacemente volle la fondazione della Scuola, ne fu il primo direttore (dal 1913 al 1918) e seppe dare ad essa valido impulso nei primi anni della sua esistenza. A lui subentrarono altre figure di spicco dell’Ateneo pisano, per merito dei quali la Scuola (fino al 1933), il Regio Istituto Superiore di Ingegneria (1933-1936) e la Facoltà (1936-2012), perseguendo il progresso tecnologico e le esigenze dei tempi, ebbero ed hanno avuto un forte sviluppo nell’ambito della ricerca e nell’insegnamento, fino ad arrivare all’attuale offerta didattica articolata in più di trenta corsi frequentati da circa 10.000 iscritti.
Nella prima adunanza del Consiglio direttivo della Scuola, avvenuto il 15 novembre 1913 fu stabilito il programma degli insegnamenti di Meccanica razionale, Geodesia, Chimica, Fisica tecnica, Architettura pratica, Applicazioni di geometria e Organi elementari delle macchine. Nella successiva adunanza si varò un orario delle lezioni di 44 ore e mezza settimanali.
Il primo importante docente esterno che la Scuola attirò fu il Prof. Gustavo Colonnetti che nel 1915-1916 avviò il laboratorio di Meccanica applicata alle costruzioni, per il quale ci fu un potenziamento delle attrezzature e una sede adeguata. Risultava inoltre chiara l’esigenza di un  rafforzamento dei corsi di Architettura tecnica.
Nell’anno 1918-19 la Scuola era ormai ben consolidata, la guerra si era conclusa e furono perciò attivati alcuni corsi speciali per il recupero degli anni di studio degli ex militari.
Negli anni accademici 1920-21 e 1921-22 furono prodotti in media 44 laureati, dopo altri due anni si passò a 68.
Nel 1920 si istituì un corso unico di Topografia e Geodesia e  dal 1921-22 si poté disporre di uno specifico Gabinetto per tali discipline.
Con la riforma dell’istruzione superiore, sancita nel 1923, fu concessa completa autonomia di gestione, mentre la Scuola contava su di una nutrita schiera di eminenti professori.
Inizialmente l’istituzione ebbe sede nell’edificio della Sapienza, in alcuni locali posti al secondo e al terzo piano, per essere trasferita nel 1924 nei locali della ex Dispensa vecchia in Via del Collegio Ricci, dove rimasero fino al 1936, l’anno dell’apertura della nuova sede della Facoltà in Via Diotisalvi.

La formazione dell’architetto - che, affiancata a quella dell’ingegnere civile, inaugurò l’attività della Scuola - non ebbe tuttavia un percorso fortunato. Varie vicissitudini a sfavore (tra cui anche l’istituzione del corso di laurea in Architettura presso l’Università di Firenze nel 1927) contribuirono al suo abbandono. Si trattava però, solo di un lungo intervallo, perché nel 2003 presso la Facoltà di Ingegneria, fu attivato il Corso Specialistico (dal 2008 Magistrale ) a ciclo unico in Ingegneria Edile- Architettura, con numero di immatricolati programmati a livello nazionale; il titolo di studio conseguito ha ottenuto il riconoscimento per esercitare in Europa (cfr. G.U. 322 del 29.12.2004, aggiornamento 2005/C 135/05) la professione dell’Ingegnere civile e dell’Architetto.
La sua istituzione fu voluta con forte determinazione dal Prof. Otello Giacomo Mancino (professore emerito di Matematica), che ne è stato anche il primo Presidente.
 
Oggi  il corso si colloca nel panorama degli analoghi corsi istituiti in Italia con l’obiettivo di fornire agli studenti un’offerta didattica che coniughi le nozioni tecnico-scientifiche tipiche dell’ingegneria civile con quelle dell’Architettura, e conseguentemente dare la possibilità di ampliare le prospettive occupazionali dei  laureati. 
Il corso di laurea ha avuto negli anni un buon successo di iscrizioni, gli iscritti al concorso di ammissione sono stati sempre assai superiori ai posti disponibili,  e sono positive le opinioni  degli studenti e dei laureati sulla organizzazione del corso (circa l’82% dei laureati nel 2012 si ritiene soddisfatto della preparazione ricevuta).

A breve il Corso di laurea di Ingegneria Edile Architettura farà parte della nuova Scuola di Ingegneria che, sostituendo di fatto la Facoltà, eserciterà funzioni di coordinamento fra i Dipartimenti dell’area (Ingegneria Civile e Industriale, Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni, Ingegneria dell’Informazione), e i Dipartimenti di Matematica e di Fisica.

È interessante sottolineare la curiosa coincidenza che si stabilisce quest’anno fra la ricorrenza del  Centenario della fondazione della Regia Scuola di Ingegneria di Pisa con i dieci anni dall’istituzione del Corso Magistrale in Ingegneria Edile-Architettura: formazione professionale dell’ingegnere-architetto che fu elemento fondante nell’anno 1913, nonchè con la stessa rifondazione della Scuola di Ingegneria.