Simposio in due giornate a cura di Lina Malfona (UniPi) e Valerio Paolo Mosco (IUAV)
Le lunghe guerre per il dominio dell’Europa, il Sacco di Roma, le violente epidemie, la dissoluzione dell’unità della Chiesa e la pubblicazione del De revolutionibus orbium caelestium di Copernico furono tra le principali cause della profonda crisi morale e politica che nel Cinquecento sconvolse l’Europa. In questo clima di incertezza si sviluppò il Manierismo, una stagione artistica e culturale che ha avuto un’eredità così ampia da indurre architetti e storici – tra cui Arnold Hauser, Colin Rowe, Manfredo Tafuri, Robert Venturi e Rudolf Wittkower– ad affermare che il Manierismo è un fenomeno ricorrente, per cui costituente la cultura occidentale.
La stagione culturale in cui fiorì il Manierismo ha delle forti analogie con l’epoca in cui viviamo, dove l’instabilità politica, economica e culturale va di pari passo con una sorta di nuova rivoluzione copernicana: quella indotta dalle tecnologie dell’informazione, che hanno generato una trasformazione talmente vigorosa da duplicare, alterare, e a volte capovolgere il senso stesso della realtà. Tale rivoluzione era già stata preannunciata nel 1979 da Jean-François Lyotard, che con La Condition Postmoderne aveva dato l’avvio al Postmodernismo, una stagione artistica che ha sviluppato delle relazioni profonde col Manierismo. Le analogie tra Manierismo e Postmodernismo riguardano la loro comune propensione per il gioco intellettuale, per il sovvertimento del canone, per la variazione di scala, per il capriccio e la scenografia e per l’attitudine verso il dialogo con la storia. Ma episodi di crisi e di conseguente riappropriazione del passato si riproducono ciclicamente e in quest’ottica il Manierismo può essere interpretato come una corrente sotterranea che riaffiora periodicamente nella storia delle arti. È quindi adeguato parlare oggi di un’ennesima condizione manierista? L’indagine proposta si configura come uno strumento per comprendere come questa condizione sovrastorica si esprima, prospettandone un futuro possibile.
Segreteria del simposio a cura di Lucia Giorgetti - Università di Pisa, Polit(t)ico Research Lab - sito web https://polittico.unipi.it
Programma 15 dicembre 2020 | Program December 15th, 2020
09.00 Apertura | Opening
09.30 Introduzione del simposio | Conference introduction
Lina Malfona, UniPi
10.00 L’idea di Manierismo, lectio magistralis
Paolo Portoghesi, UniRoma1
10.45 Quale Manierismo?
Margherita Petranzan, PoliMi
11.15 “Predominanza dell’affacciamento”: dall’ingegno manierista di Bernardo Buontalenti all’architettura della linea e del colore di Francesco Tomassi
Denise Ulivieri, UniPi
11.45 Regola e licenza: educazione e maniera nelle arti visive
Paola Nicolin, Università Bocconi
12:15 Primitivo Contemporaneo: alla maniera della materia
Adriana Granato, PoliMi
12.30 Dibattito | Discussion
Pausa | Break
15.00 Il manierismo nella scultura
Claudio Strinati, UniRoma5
15.30 Ammutinamento e mistica: John Hejduk
Renato Rizzi, IUAV
16.00 What's Mannerism Got to Do with It? Colin Rowe, Robert Venturi, and Architectures of Ambivalence
Denise Rae Costanzo, Penn State University
16.30 Reality and Mannerism: Radical Normality Versus Constant Late Adolescence
Wilfried Wang, UTSOA
17.00 Iconicity of Mannerism: a Transhistorical Reading
Tiffany Lynn Hunt, Temple University
17.15 Reimpianto
Paolo Zermani, UniFi
18.00 Dibattito | Discussion
Introduce i partecipanti e modera Lucia Giorgetti
Timeline and introduction of speakers introduction by Lucia Giorgetti
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